I miracoli di Gesù

(016)

La pesca miracolosa (65.2)

Gesù dice a Simone: "Chiama anche gli altri due. Andiamo sul lago a gettare la rete."
"Maestro, ho le braccia rotte dall'aver gettato e rialzato la rete per tutta la notte, e per nulla. Il pesce è nel profondo e chissà dove."
"Fa' quello che ti dico, Pietro. Ascolta sempre chi ti ama."
"Farò quello che Tu dici, per rispetto alla tua parola" e chiama forte i garzoni e anche Giacomo e Giovanni. "Usciamo alla pesca. Il Maestro lo vuole."
E mentre si allontanano dice a Gesù: "Però, Maestro, ti assicuro che non è ora propizia. A quest'ora i pesci chissà dove sono a riposo!..."
Gesù. seduto a prora, sorride e tace.
Fanno un arco di cerchio sul lago e poi gettano la rete. Pochi minuti di attesa e poi la barca riceve scosse strane, dato che il lago è liscio come di vetro fuso sotto il sole ormai alto.
"Ma questo è pesce, Maestro!" dice Pietro ad occhi spalancati. Gesù sorride e tace.
"Issa! Issa!" ordina Pietro ai garzoni. Ma la barca piega di bordo dal lato della rete. "Ohè! Giacomo! Giovanni! Presto! Venite! Coi remi! Presto!"
Quelli corrono, e gli sforzi delle due ciurme riescono ad issare la rete senza sciupare la preda.
Le barche accostano. Sono proprio unite. Un cesto, due, cinque, dieci. Sono tutti pieni di preda stupenda, e ce ne sono ancor tanti di pesci guizzanti nella rete: argento e bronzo vivo che si muove per sfuggire alla morte.
Allora non c'è che un rimedio: rovesciare il resto sul fondo delle barche. Lo fanno, e il fondo è tutto un agitarsi di vite in agonia. La ciurma è dentro a questa dovizia sino a oltre il malleolo e le barche affondano oltre la linea di immersione per il peso eccessivo.
"A terra! Vira! Forza! Di vela! Attenti al fondale! Pertiche pronte per riparare l'urto. E' troppo il peso."

Lago di Tiberiade
Il lago di Tiberiade (o mare di Galilea)- (foto da www.biblewalks.com)